Seno piccolo: come ingrandirlo?

Seno piccolo: come ingrandirlo?

Le dimensioni del seno variano naturalmente da donna a donna. Per molte donne avere un seno piccolo è considerato un difetto estetico che è spesso fonte di sofferenza e di disagio e diventa talvolta molto significativo per l’equilibrio emotivo e psicologico.

Seno piccolo fattori genetici

Alcune donne hanno seni eccessivamente piccoli a causa di fattori genetici o familiari senza la presenza di nessuna causa clinica. Una distribuzione anomala del grasso corporeo è una condizione a carattere familiare che può essere responsabile dell’ipoplasia mammaria femminile. La sindrome di Turner è una malattia genetica determinata da anomalie del cromosoma X. Questa anomalia produce una serie di sintomi tra cui un seno marcatamente poco sviluppato.

Seno piccolo non sviluppato: mammella tuberosa

 Il seno tuberoso è una condizione per cui una entrambe le mammelle manifestano malformazioni. Talvolta le alterazioni sono minime e scarsamente visibili anche ad un occhio esperto, altre volte sono più evidenti con ripercussioni più gravi soprattutto sulla salute psicologica delle donne.

Il seno tuberoso dipende da alterazioni nella morfologia della ghiandola mammaria che sviluppandosi in modo anomalo da al seno una forma stretta e lunga definita tuberosa (a forma di tubero) e talvolta un aspetto cadente. Il seno tuberoso può manifestarsi già dall’adolescenza e può essere sia monolaterale quando interessa una sola mammella, sia bilaterale quando le riguarda entrambe. Talvolta interessa i due seni in modo  differente generando una asimmetria più o meno evidente.

Le maggiori ripercussioni di un seno tuberoso non sono tanto di tipo fisico ma soprattutto di natura psicologica causando forte senso di insicurezza, senso di inadeguatezza difficoltà di relazione in particolare con un eventuale partner.

La diagnosi deve essere seguita da un medico esperto ed è di fondamentale importanza per determinare quale trattamento vada intrapreso per correggere le malformazioni.

Seno piccolo dopo allattamento

Subito dopo l’allattamento è normale che il seno appaia più piccolo e svuotato a causa del fatto che le ghiandole mammarie si ritirano. Il volume della mammella è rappresentato dal tessuto adiposo e dalla ghiandola mammaria che aumenta considerevolmente durante l’allattamento.

Con la fine dell’allattamento la ghiandola si riduce molto e il seno si presenta completamente svuotato. Inoltre sia un rilassamento a livello del sistema di sushi e legamenti che sostiene la mammella causato dall’aumento importante del seno durante la gravidanza e con l’allattamento. Questo cedimento causa un seno cadente (ptosi). Un allattamento prolungato è tra le cause più comuni che determinano danni e svuotamento ai tessuti della mammella.

Seno piccolo: come ingrandirlo

Le donne che desiderano aumentare il volume del seno piccolo o svuotato a causa dei motivi sopracitati chiedono aiuto alla chirurgia plastica.

L’intervento di elezione in questi casi per offrire alla donna il seno che desidera è la mastoplastica additiva. Questo tipo di intervento è particolarmente indicato per donne che hanno un seno poco sviluppato o che si è ridotto per varie cause.

Attualmente esistono due tecniche principali per aumentare il volume del seno:

  • mastoplastica additiva con protesi: è la tecnica chirurgica più diffusa e prevede l’inserimento di protesi in silicone
  • mastoplastica additiva con lipofilling: è una tecnica che non prevede l’uso del bisturi ma l’aumento del volume del seno avviene tramite l’utilizzo del grasso stesso della paziente.

L’intervento chirurgico con l’uso di protesi prevede un colloquio preliminare con il chirurgo per decidere misura, forma e contenuto della protesi, nel rispetto delle aspettative della donna ma anche delle effettive possibilità di realizzazione.

Le protesi, generalmente in silicone , possono essere posizionate o dietro la ghiandola mammaria o dietro il muscolo pettorale oppure in parte dietro la ghiandola e in parte dietro il muscolo con la tecnica “ dual plane” che ha il vantaggio di un effetto più naturale. L’incisione è piccola e si esegue intorno all’areola mammaria. Le protesi che vengono utilizzate sono essenzialmente di tre tipi:

Di forma rotonda, a goccia, ergonomiche ( avere al contempo una forma anatomica e una rotonda.)

Le protesi di forma rotonda sono adatte per chi ha un seno già armonioso e vuole solo un piccolo aumento del volume. Le protesi “a goccia “sono più indicate per le donne con un seno molto piccolo che vogliono un risultato molto naturale. Le protesi “ergonomiche” soddisfano bene le varie esigenze.

L’intervento si esegue in anestesia locale ed ha una durata di circa 60/90 minuti.

Dopo l’intervento si usa un reggiseno compressivo e si deve stare a riposo per 3-4 giorni.

Un’alternativa all’intervento di mastoplastica additiva con protesi è rappresentato dal lipofilling al seno. E’ una tecnica basata sull’infiltrazione di cellule adipose che vengono prelevate da altre aree del corpo in cui sono maggiormente presenti e reimpiantate nel seno. È consigliato soprattutto per piccole mastoplastiche additive senza utilizzare protesi e di effettuare correzioni in caso di deformità congenite come il seno tuberoso. Può essere un’alternativa alla classica mastoplastica additiva con protesi nel caso in cui la paziente desideri un moderato aumento del seno o se rifiuta l’idea delle protesi.

L’anestesia è locale e l’intervento può durare da 30 minuti a due ore circa e non è necessario il ricovero.

Non ci sono punti da rimuovere perché si usano microcannule. Il Recupero post operatorio è rapido, dopo due o tre giorni si può ritornare alle normali attività.

Il risultato estetico si apprezza maggiormente a tre mesi dall’intervento con un seno che avrà un aspetto morbido e naturale.

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